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Il "Bosco da musica", di quella qualità di legno dalla fibra elastica capace a sostener le note senza calar di tono. Mastro Casali, liutaio nella Valle dei sospiri e infine Alexej Nicolini Pavlonj, il più virtuoso violoncellista del regno. Questi i personaggi e i luoghi attorno ai quali Faidiga ha costruito questo racconto che è un inno alla musica e a coloro che si adoperano per renderla perfetta e universale. Una novella allegra ma non troppo, scritta nello stile garbato, fiabesco ma non tanto da distoglierci dalla realtà, che caratterizza le invenzioni letterarie di questo autore. Abbandonati i capitoli il testo è suddiviso in quattro “movimenti" e un Gran finale, un "Adagietto cantabile" rimato e cadenzato, concertato tra l’uomo e l'alpe, una lode a quella musica silvestre che ci incanta dai primordi.
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